Salvador Dalì «Nascita dei desideri liquidi» al Museo Peggy Guggenheim di Venezia

Olio e collage su tela (96,1 x 112,3 cm) 1931-32 Museo Peggy Guggenheim

Dalì, Nascita dei desideri liquidi Una delle ossessioni allucinatorie di Salvador Dalì era la leggenda di Guglielmo Tell, che rappresentava per lui l'archetipo dell'aggressività paterna.

Va ricordato che Salvador Dalì nacque nove mesi dopo la morte di un fratello di nome Salvador.

Un rivale che perseguitò Dalì per tutta la vita e che si ritrova nelle sue opere.

Anche il padre, anch'egli di nome Salvador, compare nelle opere di Salvador Dalì come figura schiacciante.

Salvador Dalì si definiva un “Grande Paranoico” e precisava:

«Ho realizzato la sublime mutazione del male in bene, della follia in ordine, e sono persino riuscito a far ammettere e condividere la mia follia ai miei contemporanei”
Salvador Dalì

Dalì, Nascita dei desideri liquidi In questo dipinto, il padre, il figlio e la madre si fondono nell'essere ermafrodita al centro del quadro.

Un essere terrificante e minaccioso, sulla cui testa è posto un fallo-pane mentre preme contro di sé una donna-fiore che subisce la sua ira.

Da questo pane scaturisce una forma scura sormontata da un cassettone da cui trabocca biancheria e da cui emerge anche una sorgente.

A sinistra, un uomo nudo è appoggiato a un buco nella roccia in fondo al quale scorre una fontana. Il suo braccio destro è immerso nell'acqua della fontana.

A destra c'è una donna semitrasparente che si gira e nasconde il volto mentre versa un liquido sul piede della creatura centrale, che si trova in un piatto.

Un piede che sembra pietrificarsi mentre passa dal marrone al grigio.

Dalì, Desideri liquidi

Dalì, Nascita dei desideri liquidi

Dalì, Desideri liquidi

Dalì, Nascita dei desideri liquidi